Lunedì, 11 Dicembre 2017 Chieti

Presidio associazioni contro Megalò 2

Di Tizio (Wwf), scempio va fermato. Arrivata grande ruspa

Un presidio simbolico davanti all' area su cui sorgerà il centro commerciale 'Mirò', meglio noto come Megalò 2, è stato organizzato a Chieti da associazioni di categoria e ambientalisti - Wwf, Legambiente, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Aniac, Upa, Claai, Una Claai, Italia Nostra, Chieti Nuova 3 febbraio, Ecoistituto Abruzzo e Mila Donnambiente - che hanno ribadito il loro no all' insediamento. Presenti anche diversi esponenti politici di vari partiti. "È uno scempio che va fermato - dice il delegato regionale Wwf Abruzzo Luciano Di Tizio - perché cementificare questo territorio comporterebbe un ulteriore aumento del rischio". L'iniziativa è coincisa di fatto con l'apertura del cantiere, comunicata nei giorni scorsi dalla Sile Costruzioni, ditta del Bergamasco. Intanto è arrivata una grande ruspa con operai che hanno effettuato una ricognizione. L'area è di circa 8 ettari, nei territori di Chieti e Cepagatti, per un importo complessivo di oltre 25 milioni di euro.

"Si impone un fermo di qualsiasi attività, in attesa di verificare le reali condizioni in cui la Sile si sta muovendo. L'Amministrazione comunale, in questo momento così difficile per il sistema produttivo, è al fianco dei commercianti che non possono essere lasciati soli di fronte all'insediamento di un nuovo mostro commerciale".
    Lo dice l'assessore al commercio e alle attività produttive del Comune di Chieti Carla Di Biase, che ha partecipato al presidio di protesta contro l'avvio dei lavori del centro commerciale ribattezzato 'Megalò 2'. Di Biase, che auspica un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati e chiede che "la stessa solerzia dedicata alle questioni pescaresi da parte del presidente della Regione Luciano D'Alfonso venga applicata anche a quelle teatine, facendosi portatore degli interessi del nostro capoluogo nel tavolo tecnico che verrà convocato dal Comune di Cepagatti nei prossimi giorni, il cui ufficio tecnico ha richiesto il rinvio della documentazione necessaria per la ripresa dei lavori e la riattivazione del titolo riabilitativo".
    "'La città di Chieti non ha bisogno di un nuovo centro di grande distribuzione che metterebbe in ginocchio il commercio al dettaglio- aggiunge la Di Biase. Rimane inoltre il dubbio, per nulla fugato dalle incertezze della Regione, sulla possibilità tecnica di poter costruire in quell’area". "Come ha avuto modo di evidenziare il sindaco Di Primio - conclude l'assessore - oggi l'intervento denominato Megalò 2, a distanza di 15 anni dall'approvazione del Prusst, ha perso tutta la sua attualità perché sono mutate le condizioni socio-economiche cittadine".