Martedì, 19 Settembre 2017 Vasto

Vicenda Pulchra: c'è una clausola capestro che danneggia il Comune

Nel 1998 fu confezionato un "abitino su misura"?

“Ho dato incarico all’avvocatura comunale di promuovere un’azione civile e ogni altra utile iniziativa legale che possa sgravare il Comune dal pagamento  delle indennità agli amministratori  della Pulchra”. E’ la risposta del sindaco Francesco Menna al contenzioso con la società partecipata che vanta un credito di oltre un milione di euro, di cui 634mila euro per i compensi dovuti ai membri del Cda e ai rappresentanti del collegio sindacale e i restanti 380mila  euro per fatture non pagate che sarebbero andate in prescrizione.

La Pulchra – che gestisce il servizio di igiene urbana – ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti del socio pubblico detentore della maggioranza del pacchetto azionario 51%), ma il ricorso presentato dal Comune è stato dichiarato “improcedibile” dal giudice a causa di un errore tecnico: la tardiva iscrizione al ruolo della causa.

La sentenza risale al 14 giugno, ma la notizia è stata resa pubblica nei giorni scorsi dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle che ha chiesto di individuare i responsabili del ritardo che costa al Comune un milione di euro.

Ieri il primo cittadino, affiancato da alcuni assessori e dall’ex sindaco Luciano Lapenna,  ha convocato una conferenza stampa per rendere note le azioni messe in campo.

“E’ una vicenda spiacevole”, attacca Menna, “questo contenzioso, che ho ereditato insieme a tanti altri, è il frutto di una clausola-capestro inserita nell’articolo 10 della convenzione firmata nel 1998 in base alla quale le indennità spettanti agli amministratori e ai rappresentanti del collegio sindacale sono tutte a carico della parte pubblica, cioè il Comune. Con una delibera di giunta abbiamo incaricato l’avvocatura comunale di promuovere un’azione civile e ogni ulteriore iniziativa legale  necessaria ad evitare che i pagamenti dei compensi ai membri del Cda siano a totale carico dell’ente. Su questa vicenda e su altre l’atteggiamento dell’amministrazione è di estrema chiarezza. Ho anche chiesto un dettagliato resoconto all’avvocatura, all’esito valuterò eventuali provvedimenti per capire se ci sono responsabilità da parte del personale dell’ente. Non è l’unica convenzione che ho ereditato”, aggiunge il sindaco, “alcune le ho rimesse in discussione già all’atto del mio insediamento. E’ il caso della convenzione con Enel Sole stipulata tra il 2003 e il 2004, molto pesante in termini economici. Ho risolto  anche un contenzioso con il Civeta relativo ad un debito di un milione di euro risalente al 1998. Anche questa vicenda è stata definita con un accordo transattivo di 298mila euro, che ha consentito al Comune di evitare l’esborso di altre 700mila euro. Ecco, voglio che si conosca la posizione di estrema chiarezza assunta dall’amministrazione comunale”.

L’ex sindaco Luciano Lapenna, presente alla conferenza stampa, interviene  a nome del gruppo consiliare del Pd.

“Quello che è accaduto è gravissimo e dimostra un atteggiamento irriguardoso del privato nei confronti del socio pubblico”, commenta, “non bisogna mai arrivare ai decreti ingiuntivi. Azioni simili promosse dalla Pulchra tra il 2010 e il 2011, quando ero sindaco,  hanno registrato la vittoria del Comune. Il Pd non rimarrà fermo. Il gruppo consiliare è molto deciso: al sindaco chiediamo la massima trasparenza e di individuare i responsabili”.

Anna Bontempo (Il Centro)