Domenica, 7 Febbraio 2016 Vasto

Per la morte del marittimo due persone indagate dalla Procura di Vasto

Ascoltati ben 13 componenti l'equipaggio della nave

Tragedia di Punta Penna. Due persone sono state scritte sul registro degli indagati. L'ipotesi di reato è omicidio colposo. La procura ha aperto il fascicolo a seguito della morte per arresto cardiaco di Timur Iakkonov, il marittimo russo della nave Azar river ucciso dalle  esalazioni corrosive inalate durante la pulizia di una cisterna. La cisterna,sigillata subito dopo la tragedia, venerdi sera è stata riaperta  per qualche ora dai vigili del fuoco  del distaccamento di Vasto  e dai colleghi della unità NBCR (Nucleare - Biologico - Chimico - Radiologico) provenienti dall'Aquila. I nuclei speciali dei pompieri protetti da tute e maschere anti-nucleare hanno utilizzato una sofisticata attrezzatura per effettuare i rilievi nella vasca che la vittima aveva iniziato a pulire. Il  giovane 23enne russo  è morto in pochi minuti .I suoi organi sono stati corrosi per inalazione con l'introduzione nei polmoni durante la respirazione di un effluvio altamente tossico. La cisterna è stata sequestrata e la nave resterà in porto fino al termine delle operazioni investigative. Sequestrate anche le confezioni del prodotto che avrebbe dovuto pulire la cisterna. Ieri mattina il comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Punta Penna, Cosimo Rotolo ha ascoltato alcuni dei 13 componenti l'equipaggio della Azar river per cercare di ricostruire gli ultimi minuti di vita di Iakkonov, e acquisire altri elementi utili all'indagine aperta dall'autorità marittima. L'indagine mira ad appurare il rischio chimico potenzialmente connesso con l’impiego di sostanze o preparati chimici. E' infatti evidente che  a seconda della loro natura  le sostanze chimiche possono dar luogo a rischi per la sicurezza o rischi infortunistici: incendio, esplosione, contatto con sostanze corrosive. Questo a bordo di una nave e in un porto non può e non deve avvenire.

Paola Calvano