Martedì, 2 Settembre 2014 Vasto

Sant'Onofrio: ecco come Chiodi e Febbo hanno penalizzato Vasto

I fatti dimostrano la pervicace azione di eliminazione di rappresentanti vastesi

In merito all'articolo pubblicato sul sito www.piazzarossetti.it Mauro Febbo ha dichiarato:

"Alle strumentali osservazioni contenute nell'articolo pubblicato il 28 agosto sulla situazione della Casa di cura Sant'Onofrio di Vasto, vorrei rispondere con qualche doverosa precisazione:

Per quanto riguarda gli standard sanitari, oggi risultano inappropriati rispetto ai dettami contenuti nella Legge regionale n. 32 del 2007. Quindi l'autorizzazione rilasciata dal Comune risulta inappropriata rispetto a quanto stabilito da quel testo di Legge. E' chiaro quindi che non è possibile chiamare in causa le amministrazioni comunali citate nell'articolo.

Per quanto riguarda invece gli adeguamenti sanitari e il certificato di prevenzione degli incendi (Cpi), nel corso degli anni, e precisamente fino al 2005, sono stati eseguiti una serie di interventi di adeguamento. Da allora l'interesse del Comune di Vasto e andato scemando e non risultano effettuati ulteriori lavori.

Voglio concludere con un ringraziamento a coloro, come Lucia Molino e Giacinto Palazzuolo, che grazie al loro impegno e al lavoro prestato gratuitamente hanno permesso alla struttura di continuare a offrire i propri servizi".

 

(Ndr) L’ex assessore Mauro Febbo anziché tacere per la vergogna intende alimentare una polemica che per noi non ha motivo di esistere. In democrazia ognuno è libero di pensarla come meglio crede.

Ma, chiamandoci in causa è bene tornare sull’argomento “Sant’Onofrio” per ricordare a Febbo, che occupa ancora uno scranno a Palazzo dell’Emiciclo, che la gestione di Gianni Chiodi, come i fatti dimostrano, ha pesantemente penalizzato Vasto ed il suo territorio.

L’ex assessore che in questa circostanza (finalmente) si ricorda di ringraziare la Signorina Lucia Molino ed il rag, Giacinto Palazzuolo, due dei tanti volontari che hanno operato e continuano ad operare disinteressatamente per la causa sociale di Sant’Onofrio.

Guardo caso Molino e Palazzuolo sono stati dimenticati dalla Regione Abruzzo nel momento in cui, unica Regione in Italia, andava a costituire gli l’organismi straordinari mandando a caso i preesistenti Consigli di Amministrazione.

E chi ti va a scegliere la Giunta Febbo per quell’organismo? Un dipendente della Regione  Abruzzo (di Casoli) operante nel comparto agricoltura diretto proprio da Mauro Febbo, e due altri cittadini di Arielli e Lanciano. Di Vasto nessun rappresentante.

Non solo: i tre membri del Collegio dei Revisori dei Conti sono stati trovati uno a Francavilla a Mare ed due a Pescara. E ci fermiamo qui per carità di patria…

Ma non basta: Chiodi e la sua Giunta lo scorso 24 marzo (Febbo era presente alla riunione), con delibera n.204, nel determinare l’attribuzione numerica dei membri dell’Assemblea dei soggetti portatori di interesse, L.R. n.17/2011, art. 9 (ASP), penalizzavano ancor più Vasto ed il suo territorio attribuendo ai diversi soggetti di interesse i voti con questo criterio:

Regione Abruzzo 4

Comune di Chieti 3

Comune di Bomba 7

Comune di Castlefrentano 4

Comune di Vasto 1

Comune di Bucchianico 3

Provincia di Chieti 4

 

Riguardo agli standar sanitari, risultati inappropriati a seguito degli accertamenti fatti all’interno della struttura di Sant’Onofrio, è bene che Febbo si convinca che l’autorizzazione era stata rilasciata dal Comune di Vasto nel 2001, in piena gestione amministrativa di centrodestra.

Infine, per non farla troppo lunga, riguardo al soggetto che ora deve intervenire per la ristrutturazione e la messa a norma di Sant’Onofrio, riportiamo la parte finale del verbale della riunione tenuta a Chieti lo scorso 7 Agosto, in Prefettura, alla presenza del Prefetto e di tutti gli altri soggetti interessati. La massima espressione governativa presente sul territorio, il dott. Rocco Fulvio De Marinis, scrive testualmente: “L’odierna riunione si conclude, pertanto, con l’impegno ad individuare in tempi brevissimi il soggetto titolare della struttura, a disporre l’adeguamento della struttura medesima, secondo le soluzioni condivise con i Vigili del Fuoco…”.

Se la Regione ci teneva tanto ad inglobare la “Casa di Riposo di Sant’Onofrio” tra le strutture  di sua competenza perché ora non interviene rapidamente rimettendo mano a quel progetto della RSA rimasto abbandonato per 15 anni ed attiguo proprio ai beni di Sant’Onofrio?

 

M.M.