Mercoledì, 23 Aprile 2014 Vasto

Il magistrato Italo Radoccia risponde a "Il Fatto Quotidiano"

"Non ho mai conosciuto D'Alfonso e l'Associazione Suprema Militia Equitum Templi"

"Non ho mai conosciuto Luciano D'Alfonso, tanto meno l'ho visto in udienza a L'Aquila nel processo a suo carico in quanto contumace".
    A parlare è il magistrato Italo Radoccia, presidente facente funzioni del Tribunale di Vasto, chiamato in causa da 'Il Fatto Quotidiano' in merito a un'inchiesta del 2008 della Procura di Pescara in riferimento al ritrovamento di una lista di presunti iscritti all'associazione 'Suprema Militia Equitum Templi' tra i quali figurerebbe "un tale Angelo Radoccia magistrato" e anche l'ex sindaco del capoluogo adriatico.
   Radoccia nel corso di una conferenza stampa dal Palazzo di Giustizia a Vasto ha ribadito come "mi mettano in relazione a un tale Angelo Radoccia magistrato che figurerebbe in un elenco di questa associazione di cui non conosco l'esistenza e alla quale non appartengo, solo perché l'unico magistrato in Abruzzo che si chiama Radoccia sono io".
    Il presidente del Tribunale di Vasto ribadisce che "mi ritrovo mio malgrado nel tritacarne, in una polemica da campagna elettorale, che mi sarei volentieri risparmiato. Io ho fatto e faccio da sempre solo il mio dovere di magistrato. E sono tirato in ballo per aver assolto D'Alfonso a febbraio con formula piena, perché il fatto non sussiste".
    Processo nel quale D'Alfonso è stato giudicato con rito abbreviato nell'ambito dell'inchiesta 'Caligola' nel quale era indagato per corruzione per l'affidamento di una progettazione alla società Ecosfera.
   "E' stato un processo delicato - ha commentato Radoccia - ed ho svolto il mio ruolo con grande serenità e la massima attenzione. Qualcuno ora vuol mettere in dubbio con quest'articolo la mia serenità, equità e autonomia di giudizio". E annuncia querele perché "si è fatto sensazionalismo adombrando chissà quali complicità e amicizie".
    Magistrato vastese che si dice tanto amareggiato quanto estraneo per questa vicenda: "Non ho ancora avvisato il Consiglio superiore della magistratura - conclude - ma mi sono confrontato con alcuni colleghi che mi hanno detto di non prendermela più di tanto. Queste cose però mi fanno rimpiangere la Calabria dove ho combattuto la 'Ndrangheta".

Pino Cavuoti