Giovedì, 22 Giugno 2006 Notizie

Referendum Costituzionale: Prodi spiega le ragioni del NO

Invitiamo tutti gli elettori ad "andare a votare e votare NO"

Cara amica, caro amico, da poche settimane ho assunto la responsabilità del Governo. L'eredità che la destra ci ha lasciato è pesante. Siamo impegnati a fare ripartire l'Italia, a mettere ordine nei conti pubblici squilibrati dal Governo precedente, a rimettere in moto l'economia e ridare fiducia e credibilità al nostro Paese ri-portandolo nella via dello sviluppo. Ora tuttavia, desidero parlarti, nella veste di leader dell'Unione, di un'altra importante questione: il referendum del 25 e 26 giugno. Si tratta di respingere le modifiche costituzionali imposte dal solo centrodestra. Con la riscrittura di più di un terzo degli articoli della Costituzione, sono stati messi in serio pericolo valori e principi contenuti nella prima parte della nostra Carta fondamentale, quali l'unità del Paese e l'uguaglianza dei diritti dei cittadini. Con la Devolution - che nulla ha a che fare con il federalismo - sanità, scuola, sicurezza subiran-no danni preoccupanti e, soprattutto, i cittadini perderanno la garanzia di avere uguali diritti, uguali opportunità, uguali servizi. Si affidano eccessivi poteri al Primo Ministro, espropriando il Parlamento e le stesse prerogative del Capo dello Stato. Si crea un sistema di conflitti permanenti tra Senato e Camera. Si finirà per produrre più burocrazia, più sprechi, più conflitti tra istituzioni e, quindi, maggiori costi per i cittadini e minore efficienza. Ecco perché dobbiamo opporci con convinzione a questa confusa riforma che stravolge la nostra Carta, nata dall'antifascismo e dalla lotta di liberazione nazionale. Vogliamo guardare con fiducia al nostro futuro e per questo ti chiedo, il 25 e 26 giugno, di andare a votare e votare NO per togliere di mezzo questo brutto pasticcio. Ogni futura modifica dovrà essere coerente con i principi e i valori fondamentali della Costituzione. Dovrà essere sostenuta da un'ampia partecipazione, da un vasto consenso della società civile e delle forze sociali. E dovrà, in ogni caso, essere approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza, a partire dalla diminuzione del numero dei parlamentari da realizzare già dalla prossima legislatura. Basta comunque con i cambiamenti costituzionali a colpi di maggioranza semplice. Proprio per questo ti chiedo di sentirti partecipe di questo impegno, di parlarne con amici e parenti e con tutte le persone che conosci. Spiega loro l'importanza dell'appuntamento referendario e soprat-tutto informali bene di quanto sia importante andare a votare e votare NO. Con viva cordialità e amicizia Romano Prodi